Eco Hot Water è una pompa di calore di ultima generazione per la produzione di acqua calda ad uso sanitario che preleva calore dall'aria ambiente e lo cede all'acqua presente all'interno del serbatoio, riducendo notevolmente i costi rispetto ad un tradizionale scaldacqua elettrico.
MIRAI SMI è una pompa di calore inverter, idonea alle diverse tipologie impiantistiche come ad esempio sistemi radianti riscaldanti e raffrescanti, unità terminali ad aria e radiatori a bassa temperatura. Offre inoltre la possibilità di produrre acqua calda per uso sanitario.
Una pompa di calore sfrutta il ciclo frigorifero per trasferire calore dall’aria esterna all’acqua che circola nell’impianto di riscaldamento. In altre parole si estrae il calore da una fonte naturale, in questo caso l’aria esterna, che viene raffreddata grazie a un ciclo frigorifero che si basa sulla condensazione, sull’evaporazione del gas refrigerante e sull’energia termica che viene assorbita o rilasciata durante questi passaggi di stato. Il calore viene poi trasportato dentro l’edificio alla temperatura idonea.
Lo stesso principio viene sfruttato sui climatizzatori impostati in riscaldamento durante l’inverno, anche se in questo caso si riscalda l’aria dell’ambiente e non l’acqua che circola.
La frequenza di controllo dell’anodo al magnesio, installato in una pompa di calore per produzione di acqua calda ad uso sanitario, dipende dalle caratteristiche dell’acqua.
Si consiglia il controllo almeno una volta ogni 6 mesi, per sicurezza.
Sì, la centralina elettronica montata di serie sulla pompa di calore per produzione di acqua calda sanitaria è predisposta per il collegamento della sonda pannello e per il controllo del circolatore dell’impianto solare. Dal display sarà possibile impostare il differenziale di temperatura per l’accensione del circolatore.
Emmeti ha scelto di puntare su Mirai SMI che ha il circuito frigorifero completo al suo interno. Questo permette un’installazione rapida e sicura senza dover realizzare linee in cui circola il gas refrigerante e producendo direttamente l’acqua calda. La proposta di Emmeti comprende eventualmente anche Mirai Split, che è una pompa di calore con unità interna ed esterna.
La pompa di calore permette di raggiungere temperature dell’acqua massime di 50-55°C e lavora in condizioni ideali proprio producendo acqua calda alla temperatura richiesta dall’impianto a pavimento. La pompa di calore funziona con energia elettrica che può essere prodotta dall’impianto fotovoltaico a costo zero e gestita in modo ideale dal software Febos HP. È inoltre possibile utilizzare la stessa pompa di calore come refrigeratore d’acqua e raffrescare l’ambiente durante l’estate, se l’impianto è stato realizzato per entrambi gli scopi.
La pompa di calore Mirai SMI è dotata di due display che indicano possibili allarmi: uno è posto lateralmente ed uno frontalmente.
È possibile che un allarme compaia solo su uno dei due display, ad ogni modo se il problema non si risolve si raccomanda di contattare il centro assistenza più vicino.
Sicuramente, la pompa di calore inverter Mirai SMI può controllare una valvola a 3 vie posizionata esternamente, ed è possibile impostare direttamente a bordo macchina la temperatura a cui si vuole portare l'acqua.
In genere una pompa di calore può produrre acqua ad una temperatura massima di 55°C, mentre un impianto a radiatore con caldaia funziona con acqua tra 60 e 70°C.
Per abbinare quindi una pompa di calore a dei radiatori, essi andrebbero correttamente sovradimensionati per emettere lo stesso calore anche con temperatura più bassa.
Non è possibile, a meno di altri interventi di isolamento dell’edificio e di opportune verifiche progettuali, sostituire una caldaia con una pompa di calore a servizio di un impianto a radiatori.
La pompa di calore inverter Mirai SMI di Emmeti è dotata di nuovo circolatore dal 1/8/2015 in conformità con quanto previsto dai Regolamenti CE 641/2009 e UE 622-2012.
La pompa di calore inverter di Emmeti ed altri prodotti clima sono forniti dal 26/9/2015 con etichetta energetica in conformità con il Regolamento UE 811/2013.